Goccia MAXXI Concorso 2%

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Da collocare all’interno dell’atrio d’ingresso principale dell’edificio

Cromata, lucida, riflettente, l’opera rappresenta il fermo immagine di una goccia nell’istante prima di staccarsi e di cadere, mentre la precedente si è già infranta sul pavimento. È molto più grande di una goccia d’acqua che è il suo riferimento primo, ma infinitamente più piccola del mondo che simboleggia. Inizio e caducità della vita.
Una bolla pendente che staccandosi si assottiglia in alto e si allarga in basso allungandosi per quasi 12 metri e fissandosi a 3,30 metri dal suolo. L’opera non invade quindi lo spazio calpestabile e riflette e rimanda all’osservatore il contesto: l’architettura dell’atrio di ingresso principale del MAXXI, le persone, e tutto quello che si frappone fra sé stessa e il fruitore. Uno specchio che ora avvicina, ora allontana, ora dilata, ora deforma la realtà.
Tranne che in una parte, dove si interrompe l’informazione speculare. Perché l’occhio si imbatte in un solco rosso scuro, magmatico. Un tentativo ai limiti della fisica di scavare nell’acqua per carpirne i segreti profondi, dopo aver sperimentato legno, acciaio, plexiglas, poliuretani e soprattutto muri. Una ricerca materiale e mentale. Una finestra sull’interiorità.
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La struttura interna dell’opera è formata da un reticolo di assi incrociati, con un nucleo centrale al quale vengono fissati dei cavi di sostegno che confluiranno in un fascio portante ancorato alla trave.
L’esterno viene realizzato in vetro-resina trattato e cromato per dare la massima lucentezza e durabilità.
L’intera scultura verrà appesa utilizzando gli appositi profili metallici disposti sul bordo inferiore delle travi di copertura, in modo da garantire la sicurezza delle persone.